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Nuova avventura per la grande famiglia-a-pedali di Zio Bici. Tre giorni di cicloturismo in Brompton alla scoperta del basso Lazio: un ponte di Ognissanti diverso dal solito, pedalando tra le bellezze archeologiche e la natura incontaminata, riempiendosi gli occhi di immagini da ricordare e lo smartphone di scatti da condividere in tempo reale su Twitter con l'hashtag #VentoteneinBrompton. Si parte di buon mattino venerdì primo novembre dalla stazione Termini, pochi secondi per piegare le bici e poi tutti sul treno regionale per Fondi. Si arriva a destinazione intorno alle 10 e la ciclocarovana si dirige verso il centro della città: otto bromptoniani e mezzo, con la piccola Giulia a fare da mascotte. Pausa caffè con cornetti caldi per lo spuntino di metà mattinata e pedalata sul basolato nel quartiere Giudea, il ghetto ebraico che dal Medioevo è arrivato ai giorni nostri mantenendo intatto il suo fascino. Lasciata Fondi si prende la via Appia e, in fila indiana, si pedala verso Sud. Il sole splende alto nel cielo, le piccole ruote delle Brompton affrontano ogni terreno: l'asfalto scorrevole della ciclabile e lo sterrato irregolare dell'Appia Antica. Solo per un breve tratto - dov'è presente la pavimentazione di epoca romana - si scende dal sellino e si cammina tenendo per mano la propria bici. Prima di affrontare la salita per scavallare la montagna e raggiungere la costa ci si ferma per il pranzo alla gola di Sant'Andrea, dove una targa ricorda il brigante-patriota Michele Pezza, alias Fra' Diavolo. Il dislivello comincia a farsi sentire, specie con la bici a pieno carico: ma l'ascesa è costante e regolare - senza strappi - e si pedala lentamente godendosi il panorama. Dopo la salita comincia una bella discesa per arrivare a Itri. Sosta di circa mezz'oretta per recuperare le forze e prendere un buon caffè prima di rimettersi in sella e pedalare alla volta di Formia. Si arriva in hotel nel pomeriggio: giusto il tempo per sistemare i bagagli in camera, mettersi il costume e fare un tuffo al tramonto davanti allo specchio d'acqua che guarda il promontorio di Gaeta. La mattina di sabato 2 novembre ci si sveglia presto e alle 9 si prende il traghetto per Ventotene: le Brompton chiuse e coperte dall'apposita cover vengono sistemate nella stiva come semplici bagagli, senza pagare il supplemento bici. La traversata dura circa due ore, si sbarca al porto romano scavato nel tufo ma si riprende quasi subito il mare per un giro dell'isola in barca, con le acque un po' agitate e il vento che spazza via le nuvole. Di nuovo a terra intorno all'ora di pranzo, pausa-relax e visita guidata alla grande "Cisterna dei detenuti" scavata dai Romani, che per colonizzare l'isola priva di sorgenti d'acqua dolce avevano costruito un efficiente acquedotto alimentato dalla pioggia. Nel tardo pomeriggio si prendono di nuovo le bici e si sale fino al punto più alto dell'isola, dove sorge il Circolo Velico Ventotene che ci ospita per la notte. Prima di cena, aperitivo musicale con sonorità giudaico-spagnole e yiddish per voce e chitarra. Sapori genuini e convivialità a tavola, piatti a base di pesce e una meravigliosa crostata di cioccolato fatta in casa come dolce. Il buio della notte inghiotte l'isola: alzando gli occhi al cielo si riesce a vedere una quantità di stelle impressionante. Giretto dell'isola in Brompton by night, con i led che illuminano la strada e il suono delle catene che si confonde con il canto dei grilli. La mattina di domenica 3 novembre, dopo un'abbondante colazione, i bromptoniani di Zio Bici risalgono in sella e un sole caldo accompagna la pedalata verso il mare. Una sosta al Municipio per lasciare le bici e poi visita ai resti di Villa Giulia, passando per piazza del Confino Politico, dove un monumento testimonia la prigionia dei dissidenti politici durante il regime fascista e una targa ricorda il sindacalista Giuseppe Di Vittorio. La guida illustra quel che resta della costruzione romana spiegando nel dettaglio le tecniche e i materiali di costruzione (l'opus reticolatum e il cocciopesto) e ripercorrendo la sua storia nel corso dei secoli. Si pranza in piazza del Municipio e poi si scende verso il porto. Alle 15 si salpa per ritornare a Formia, con l'isola che scompare all'orizzonte e i gabbiani che seguono la scia che lascia il traghetto. Traversata tranquilla, si sbarca all'imbrunire: c'è giusto il tempo di visitare il Cisternone Romano di Formia prima di raggiungere la stazione e prendere il treno che ci riporta a casa. Il viaggio termina in serata alla stazione Ostiense, si aprono le bici e ciascuno va per la propria strada in sella alla sua Brompton: pedalando in mezzo al traffico caotico della città, con Ventotene nel cuore. (di Manuel Massimo / Twitter @manumas78)