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IN SUO RICORDO ... NEL CINQUANTENARIO DELLA MORTE ... Fausto Coppi nasce il 15 settembre 1919, figlio di Domenico e Angiolina. Appena nato pesa solo due chili. Ragazzetto, comincia a lavorare a Novi Ligure come garzone di salumeria. E' a Novi che incontra colui che tanta parte avrà nei suoi trionfi: il massaggiatore cieco Biagio Cavanna, autentico 'santone' del ciclismo che negli anni precedenti era stato con Girardengo. E' Cavanna che insegna al giovane Fausto, intuendone le potenzialità di campione, il mestiere della bicicletta. Disputa la sua prima gara nel luglio del '37, ma è nell'estate del '38 che centra la sua prima vittoria. Nel '39 partecipa come indipendente ad una corsa a Pavia; Cavanna scrive a Rossignoli della Bianchi "Caro Giovanni, ti mando due corridori. Uno, il Coppi, vincerà; l'altro farà quel che potrà'. Coppi vince e l'anno successivo passa professionista come gregario della Legnano di Gino Bartali. Al suo esordio al Giro d'Italia sbaraglia il campo nella tappa Firenze - Modena. E' nata una stella. Due anni dopo al velodromo Vigorelli di Milano stabilisce il nuovo record dell'ora. Spedito in Africa con la fanteria (Divisione Ravenna) è fatto prigioniero dagli inglesi. Rientra in Italia nel '45 correndo alcune gare per la S.S. Lazio. Nel 1946 nasce il binomio che diverrà leggenda: Fausto Coppi si accasa alla Bianchi. Quella bianco-celeste, la maglia di 'un uomo solo al comando', sarà la sua casacca per un decennio. Il binomio dà subito i suoi frutti: vince la sua prima Sanremo con una fuga epocale e 14 minuti di vantaggio sul secondo in classifica (la radio annunciando la classifica poco dopo il suo trionfo disse "Primo classificato Coppi Fausto; in attesa del secondo classificato trasmettiamo musica da ballo"); quindi, tre tappe al Giro (vinto da Bartali), il G.P. delle Nazioni, il Circuito di Lugano; il primo dei suoi 5 giri di Lombardia (1946-47-48-49-54).Nel 1947 concede il bis: a 7 anni di distanza rivince il Giro d'Italia. Nel '48 centra la seconda accoppiata Sanremo - Lombardia oltre a Giro dell'Emilia, Tre Valli Varesine e due Tappe al Giro d'Italia. Il '49 è l'anno della definitiva consacrazione a livello mondiale. Vinto il suo terzo Giro si appresta ad affrontare il suo primo Tour de France: nessuno è mai riuscito a centrare la doppietta nello stesso anno e Fausto parte malissimo perdendo nelle prime tappe oltre mezz'ora. Poi come d'incanto risorge domina le due lunghissime cronometro e stacca tutti alla sua maniera nella Briançon - Aosta. E' il trionfo. Il 1950 è per Fausto l'anno delle grandi classiche del Nord: vince infatti la Parigi - Roubaix e la Freccia Vallona. Il 1951 resta nella memoria per la scomparsa di Serse che segna fausto nel profondo: dopo un buon Giro chiuso con due vittorie di Tappa, partecipa al Tour con la morte nel cuore. Nella tappa di Montpellier attraversa una crisi spaventosa dalla quale esce solo con l'aiuto dei suoi fedeli compagni di squadra. I tifosi francesi rivedono per un attimo il vero Fausto nella Gap- Briançon dove trionfa dopo una lunga fuga: ma non può esserci gioia. Nel 1952 Fausto, nel pieno della sua maturità d'atleta, riesce a ripetere la doppietta del '49: vince tre tappe e classifica finale al Giro d'Italia; addirittura cinque Tappe e la mitica Maglia Gialla al Tour. Il 1953 è l'anno della sua quinta vittoria al Giro, ma è soprattutto l'anno del suo trionfo al mondiale. Nel '54 rivince il Lombardia oltre a nuomerose altre corse. Nel 1955 arriva la sua ultima vittoria in una corsa in linea al Giro dell'Appennino. Il destino è però in agguato: di ritorno da un criterium in Alto Volta, Coppi contrae una forma malarica non diagnosticata. Si spegne il 2 gennaio 1960 tra il dolore e l'incredulità del mondo intero.