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Attilio Borin (Onorio). Testimonianza registrata in auto fra S. Donà di Piave e S. Stino di Livenza il 19.1.1986 TRASCRIZIONE «Facevo il trattorista prima della guerra, 2-3 anni prima, nel 37-38, e dopo, appena finita la guerra. Una volta avevo la Ford a pattini, con i denti di ferro fatti a punta, pontoni. Dopo la Ford sono passato con l'Orsi a testa calda, sempre con questi pattini, il Landini e dopo siamo passati ai Fiat: 52, 55. Se ne avevano tre "55". -Lei faceva il trattorista per arrotondare o proprio di mestiere? Eravamo 4 fratelli, quindi per la terra eravamo + che sufficienti. Prima si aveva una Ford a ruote per il fabbisogno familiare: l'avevamo presa in società 7 fratelli, e io ero uno di quelli che guidavano. Finita la guerra abbiamo detto: "Qua, cosa facciamo?" O andare in Australia, Francia, Belgio ... a quei tempi era emigrazione così. Abbiamo fatto un debito che tutti ci dicevano matti, e abbiamo arrischiato con questo cingolato. Si lavorava giorno e notte e quindi un franco, con sacrificio, si è fatto anche quello. -Faceva tutte le stagioni... ... Aratura, trebbiatura. Avevamo la trebbia di proprietà, finita la guerra. -Mi racconti in cosa consisteva il suo lavoro, c'era differenza ad esempio fra prima e dopo la guerra? Se c'era differenza? Nel dopoguerra si vedeva il rinascimento, si ha iniziato a vedere subito un franco che una volta i soldi non si sapeva neanche cos'erano. -Lavorare dalla mattina alla sera, col trattore... Giorno e notte. Col cingolato giorno e notte. Si avevano 2 cingolati Fiat. Eravamo io e mio fratello e si avevano 4 uomini: lavoravano a 1000 lire al giorno. -Facevate a turno. Si facevano turni, ma si stava sempre là dal trattore, quando si lavorava in bonifica, anche la Bonifica "de Loro" che è qua vicino. Questi stradoni, fango: andava a casa 1 volta al giorno UNO, a prendere da mangiare. Gli altri là. Si faceva un casotto con le canne e si dormiva sotto; quando eravamo vicini alle famiglie si dormiva in stalla. -Erano campi di quanta estensione, di quanti metri? Erano 100 ettari, 200 campi, 1 km e mezzo, 2 km lontano dalle case. -Gli appezzamenti di terra, erano lunghi quanto? 5-600 metri. Cioè una "presa", le si chiamava prese, faceva 1 - 2 ettari. Tutto a piedi. -Come, a piedi? Il cingolato andava per la strada, una volta. Invece adesso hanno il pianale per spostarsi. -Ma chi erano i proprietari, di chi erano queste terre? Qua a destra, ad esempio, avevamo una bonifica. Vede che là c'è il campo dei missili (USA, a Ceggia VE). Proprio attaccata a quello c'è la Bonifica de Loro e di là ci sono le Roncàe. Gli dicevano de Loro, ma io non li ho neanche conosciuti, ho conosciuto l'agente che amministrava. L'Amministraz. Giacomini aveva gli agenti anche lui, e i castaldi, però trattavo direttamente con lui. Anche i Zanasso ... trattavo con Gianni, che aveva terra sua. -Questi famosi padroni veneziani, i Grimani... Quelli là sono grossi. E i Pugnalin, e i Bortolotto? Quelli erano signorazzi, non si facevano mai vedere. -L'aratura cominciava in che stagione? Si stava fermi poco tempo. Si cominciava subito dopo trebbiato il frumento; in agosto si cominciavano le arature, e fino in primavera. -Perché, d'inverno cosa aravate? D'inverno le terre libere. Si lavorava tutta l'invernata. Si stava fermi maggio giugno luglio (...) - Anche d'inverno facevate 24 ore? Tutta l'invernata. - Notte e giorno? Notte e giorno. - 4 uomini sempre... 3 uomini per trattore. Si facevano 4 ore. La sera 1 montava alle 8 fino a 1/2notte - Mezzanotte/4 e 4/8 di mattina. Dopo in tutte le ore ci si variava, ci si metteva d'accordo se 1 doveva andar via. Io ad esempio dovevo andar via tutti i giorni perché dovevo dare l'ordine al cliente: "arrivo domani", tenere contatto. - Con cosa si muoveva, col motorino? Bicicletta, quale motorino? Ero un signore perché avevo la bicicletta! - E dove dormivate? In stalla. E anche ci davano da mangiare. Erano poveri, ma si mangiava e si beveva molto bene. - Il trattorista era un personaggio importante. Sì, ci venivano incontro, scherziamo! -Avrà trovato anche la morosa. Beh, morose fin che voleva. C'erano tose, eh. Io poi... mi chiamavano el paron: tose? Eh, mariaver! Una volta erano in 3-4-5 ragazze per famiglia. -Le andava bene, allora. Ah. Fin che voleva. Ne avevo una... -La sua partenza era sempre da... S. Maria di Campagna (Cessalto) * «Le insidie delle còre» [tipo sabbie mobili]. Un anno ero col cingoli, di notte. Ho detto al nostro colono: -Oreste, qua deve esserci una còra -No, non è niente. Al secondo viaggio mollo la cingoli che vada dove vuole. La mollo, e niente da fare. Giù, giù, giù, tutta sotto era andata. 2 campi di canne di mais, abbiamo seppellito! Finché la còra ha finito e siamo venuti su col trattore. Era verso il '50.» * Il testimone Attilio (Onorio) Borin, 1921, abita a Mussetta di San Donà (VE)