186vista
10m 25sunghezza
3valutazione

la ferrovia SPOLETO- NORCIA fu dismessa nel 1968 e per le sue caratteristiche può definirsi senza dubbio una ferrovia alpina (o appenninica?) con 19 gallerie e 24 ponti e viadotti. Una particolarità unica della ferrovia Spoleto-Norcia è la pendenza del 4,5% che i binari raggiungono fra Spoleto e la valle del fiume Nera, una pendenza del tutto inusuale per una normale linea ferroviaria. Oggi in molti decidono di affrontare questo percorso in bicicletta (mountain bike o anche bici da cicloturismo come noi) lungo i 51 km dell'intera tratta ferroviaria fra la città di Spoleto, le colline dei dintorni, la Valnerina, uno dei luoghi più suggestivi dell'Umbria, la valle del fiume Corno e poi Norcia. Da subito il percorso sale con la pendenza del 4,5% costante fino al viadotto del Cortaccione e prosegue fino a quello di Caprareccia tra scorci mozzafiato e gallerie dove il fondo a volte risulta un pochino insidioso. A bordo strada capita spesso di intravedere cartelli che citano le zone limitrofe il tracciato come riservate alla ricerca del tartufo. Il viadotto di Caprareccia anticipa la stazione ed il valico omonimi. Poco prima di giungere alla stazione di Caprareccia si ha la possibilità di abbandonare l'itinerario ciclabile e scendere ad Arezzola, per poi tornare a Spoleto. Il valico si oltrepassa con una galleria lunga quasi 2000 metri, la più lunga del percorso ciclabile. Per superare questo tratto di ex ferrovia è necessario utilizzare un frontalino o una luce da bici perchè la galleria non è illuminata. Alla fine del tunnel, dopo circa 10 km di percorso, inizia la discesa verso Sant'Anatolia di Narco che, nell'ultima parte è particolarmente pendente. Suggestivo il "passaggio elicoidale" dell'ex ferrovia tra viadotti e gallerie. Fate attenzione a scendere nei tunnel in direzione di Sant'Anatolia di Narco perchè il fondo è talmente ricco di pietrine da far affondare gli pneumatici e far sbandare il mezzo, in particolar modo se carico