Quello che (non) ho - MAURIZIO BRUSONI E FRANCESCA SINIBALDI RACCONTANO LA PAROLA "MERCATO"

MAURIZIO BRUSONI: Sono un libero professionista iscritto all'albo in Consob. Il mio lavoro è intermediare e promuovere prodotti finanziari su mandato da primaria banca, cioè di una banca con un buon rating. Sostanzialmente metto in contatto gli emittenti, cioè le aziende o gli Stati che emettono azioni e obbligazioni quotate, con i clienti. Ogni mattina mi sveglio alle 7:30, leggo su internet ilSole24ore e Milano-Finanza, mi preparo con giacca e cravatta. Alle 8:40 entro in ufficio, apro il computer e monitoro il flusso di denaro in entrata e in uscita dai conti correnti dei miei clienti. Faccio acquisizioni o sottrazioni di fondi comuni azionari Sicav, bilanciati, obbligazionari, flessibili, oppure prodotti assicurativi finanziari unit-linked e index-linked. Complessivamente gestisco 37 milioni di euro divisi per 250 clienti. FRANCESCA-SINIBALDI Noi siamo ambulanti. Da 30 anni io, mio marito e mio cognato abbiamo un banco di frutta e verdura a piazza della Vittoria a Torino. A volte devi arrivare al mercato generale entro le 3 e mezza di notte e devi fare in fretta, guardare la merce, contrattare il prezzo, vedere altra merce, scegliere, ricontrattare e comprare. Soprattutto devi pedalare. L'area è grandissima, a piedi è impossibile, ti serve una bici. È una corsa contro tutto e tutti. Io apro alle 8. Tutto sul banco deve essere disposto perché si veda e metta allegria. Invece oggi il mercato non è più molto allegro. Prima era pieno di gente. Potevi dialogare e ridere, ora li vedi con le facce preoccupate e quando proponi asparagi o carciofi, contano le monete e scelgono quello che costa meno. Le patate, le carote, i finocchi o l'insalata.