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Codice della strada, un esame anche per chi compra una bici Scampato il pericolo delle crisi di governo, si torna a parlare delle leggi prossime venture. Tra queste, la riforma del Codice della strada, varata il 26 luglio dal Governo come disegno di legge e approdata nelle ultime settimane alla Camera (lo si rintraccia negli atti digitando la sigla AC 731). Ieri il presidente della commissione Trasporti, Michele Meta, ha detto che il pacchetto potrebbe arrivare al traguardo dell'approvazione in appena «otto-dieci mesi, perché non ci sono divisioni nemmeno con i grillini». Ma l'esperienza insegna che gli annunci non sono tutto. Bisogna fare i conti con le difficoltà tecnico-giuridiche: il disegno di legge governativo è solo un elenco sommario di novità che poi lo stesso Governo, se il Parlamento approverà conferendogli una delega, dovrà tradurre in un decreto legislativo dettagliato. Con un lavoro dei tecnici ministeriali che sfora sempre i tempi previsti, sia perché ad occuparsene non sono in molti e sia perché spesso le richieste della politica fanno a pugni con la tecnica e i princìpi generali del diritto. E poi di solito non mancano le difficoltà politiche: anche il provvedimento che sembra il più condiviso di tutti può diventare merce di scambio con altre partite ed essere rallentato nella sua marcia parlamentare. In ogni caso, vediamo quali sono le novità di cui si parla. Alcune sono contenute "in chiaro" nel disegno di legge di delega in discussione alla Camere, altre sono idee annunciate ieri dal sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D'Angelis, come esplicitazioni di princìpi anch'essi presenti nello stesso disegno di legge. Infine ci sono le "buone intenzioni", che non sono previste nel testo attuale ma potrebbero esservi aggiunte nel dibattito parlamentare, anche se poi occorrerà verificare la loro applicabilità pratica. 1. In bici dopo l'esame? È il caso dell'annunciato obbligo di dimostrare una certa conoscenza delle regole stradali anche quando si acquista una bici. Un'ottima cosa, dato che con la crisi i ciclisti diventano sempre più e in molte città ormai circolano contromano e sui marciapiedi. Ma è difficile immaginare come quest'obbligo possa essere concretamente attuato, per cui c'è il rischio che sia archiviato assieme ai tanti annunci fatti nel corso degli anni e rimasti nel libro dei sogni. 2. Più controlli? Ieri si è parlato anche di più controlli, ma non certo perché s'intenda aumentare il numero di pattuglie (non ci sono i soldi). La delega prevede semplicemente meno limiti al numero di infrazioni che si possono accertare con controlli a distanza (cioè completamente automatici, con apparecchiature non presidiate da agenti). Il testo cita espressamente solo i controlli sui mezzi pesanti adibiti al trasporti di merci pericolose (come le autocisterne per carburanti), ma non pone limiti all'allungamento dell'elenco. http://www.vittimestrada.eu/ http://aifvs.com/ http://aifvs.wordpress.com Sito personale di Claudio Martino sulle attività dell' AIFVS ( a.i.f.v.s. ) onlus https://www.facebook.com/pages/Sicurezza-stradale/1414010698816535?ref=tn_tnmn