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Il naviglio pavese è un canale di circa 33 km che collega Milano a Pavia. Parte dalla darsena di porta ticinese e chiude il sistema dei navigli restituendo le acque al Ticino. A differenza del Naviglio Grande e di quello della Martesana che sfruttano la naturale pendenza del suolo per spingersi fino a destinazione, il Pavese, come del resto il naviglio di Bereguardo e quello di Paderno, necessita di salti di livello che alimentano la corrente necessaria. In concomitanza di queste cascate artificiali sono presenti delle chiuse chiamate conche che consentivano alle imbarcazioni di superare i dislivelli d'acqua. Il Naviglio Pavese è un'opera immaginata fra il 1400 e il 1500 per completare la rete di comunicazione fra Ticino, Milano e Pavia. In realtà per lungo tempo rimase un progetto sulla carta che venne seriamente preso in mano soltanto dagli spagnoli i quali ordinarono l'avvio dei lavori nel 1601. I lavori però si fermarono ben presto a causa di alterne vicende all'intersecazione con il Lambro meridionale. I milanesi per questo motivo soprannominarono il naviglio (e la relativa conca terminale) come "fallato". I lavori furono ripresi due secoli dopo per ordine di Napoleone Bonaparte ma l'inaugurazione solenne avvenne soltanto nel 1819 sotto il dominio degli Asburgo. Il naviglio è rimasto in esercizio come canale navigabile fino al 1965, quando il trasporto delle merci tramite chiatte è stato abbandonato. Oggi il naviglio rimane uno straordinario segno nel paesaggio che mantiene importanza grazie alla propria funzione irrigua, estetica e di svago. www.iquadernidelciclante.blogspot.com