133vista
6m 0sunghezza
5valutazione

A Trieste "se pol": le salite in bicicletta non sono più un tabù. Un monitoraggio del traffico e il test con le bici elettriche provato da 15 giovani dimostrano che i triestini hanno imparato ad usare meglio l'automobile, riempiendola di passeggeri, e che con qualche altro aggiustamento sarà più sicuro utilizzare il mezzo ecologico a due ruote, diminuendo l'inquinamento, risparmiando e preservando la salute con un po' di sano movimento. Sabato 1 ottobre 2016 alcune associazioni di volontariato coordinate da RIME, hanno dato vita al progetto Social Factory. L'associazione MiTi ha curato il laboratorio Ambientale lavorando con 15 giovani. Sono state gestite due attività distinte: un rilevamento del traffico nell'area di Piazza Libertà, ed una escursione di mezz'ora lungo le vie del centro, ciclabili e no, a bordo di una bicicletta elettrica offerta dal negozio Ones Ebike di Trieste. I giovani hanno monitorato il traffico per 20' in due turni, tra le 17 e le 18. I risultati del rilevamento del traffico, calcolato su un'ora, sono così sintetizzabili. I passaggi di vetture nell'area monitorata attraverso 5 nodi sono stati di 7800 mezzi. 1/3 di questi sono transitati davanti alla stazione ferroviaria, 1 mezzo su 6 è uscito dalla città in direzione viale Miramare e dalla stessa direzione sono entrati 1 mezzo su 5 pari a quelli arrivati dal centro città. In direzione città, davanti alla stazione sono passati 40 mezzi al minuto, poco meno di 1 al secondo! Dall'analisi statistica dei dati si è compreso che poco più di 500 mezzi che arrivano dal centro città ogni ora, vi ritornano, perché l'attuale percorrenza li costringe ad effettuare il giro della piazza. Questo percorso circolare attorno alla piazza porta a produrre 35 Kg di anidride carbonica all'ora, cioè poco meno di 20 mila litri di gas. La buona notizia è che i triestini stanno imparando ad usare l'automobile per portare più persone, rispetto a 5-6 anni fa, quando analoghi rilevamenti avevano registrato che 4 automobili su 5 portavano solo il conducente. La metà dei mezzi contati in un'ora sono auto con più persone a bordo mentre 3 mezzi su 10 sono automobili con un solo passeggero. Seguono i motocicli (1 mezzo ogni 6), bus e pullman (1 ogni 50 passaggi) e camion (1%). Abbastanza buona la presenza di biciclette, con 156 mezzi transitanti in un'ora. Un sondaggio presentato nel corso della serata dalla FIAB, che ha collaborato con MiTi, Rime e Legambiente, parla di un bacino d'utenza del 20% di triestini che, in caso di percorsi sicuri, utilizzerebbe la bicicletta per spostarsi in città. Già, perché qui entra in gioco l'altra attività svolta dal gruppo ambientale: la percorrenza sulla bicicletta elettrica. In sella ad 8 mezzi, i giovani hanno percorso un giro ad anello di 7 km in poco più di mezz'ora, partendo dalla stazione, seguendo le rive fino a Piazza Venezia, salendo per Largo Papa Giovanni ed affrontando la salita di via Don Minzoni, che con il suo 10% di pendenza ha fatto capire che a Trieste, con una bici elettrica, ci si può spostare senza fatica. Il tragitto è proseguito fino a viale Campi Elisi dove il gruppo ha imboccato il nuovo tratto ciclabile, quello più bello, che percorre passeggio Sant'Andrea, per imbattersi però a Campo Marzio nell'impossibilità di proseguire protetti. Di lavoro da fare ce n'è ancora, ma forse la tecnologia, con l'avvento di bici elettriche sempre più performanti, in grado di funzionare in autonomia per 50 km, potrà convincere i triestini che anche nella nostra città, ricca di saliscendi, si può usare il mezzo ecologico risparmiando denaro e guadagnandone in termini di salubrità dell'aria e di salute per il fisico.