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Roma, (askanews) - Nemmeno la neve, il freddo e il ghiaccio scoraggiano i numerosi migranti che ogni giorno attraversano la frontiere tra la Russia e la Norvegia in bicicletta, a circa 400 km a nord del circolo polare artico. Un viaggio che compiono nella speranza di ottenere l'asilo nei Paesi scandinavi. Non è il viaggio della speranza sulle carrette del mare, ma anche questo tragitto è piuttosto impervio. "A Murmansk, la polizia ci ha fermato, ci ha chiesto dei soldi. Ha detto se volete andare in Norvegia dovete pagare. Ma io ho risposto: non abbiamo soldi, vogliamo arrivare in Norvegia perchè abbiamo dei problemi", ha raccontato Rehman, 34 anni, che arriva dal Pakistan. "Sta nevicando, è scivoloso, fa molto freddo, ed è molto difficile perchè alcuni non sanno andare in bicicletta". "Attraversiamo le frontiere in bici - dice quest'uomo tunisino - è una regola. È quello che dicono alla frontiera. Occorre comprare una bicicletta e trovare qualcuno perchè non si possono fare più di 30 chilometri, fa freddo, e occorre trovare qualcuno con la macchina e caricare la bici. Ci portano fino al confine, e poi possiamo lasciare la Russia e andare in Norvegia".