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Imponente sequestro della GDF a Treviso anche di Rolls Royce Ferrari e Lamborghini. La Guardia di Finanza di Treviso, a seguito di verifiche fiscali svolte nei confronti delle aziende del noto Gruppo Compiano, ha posto sotto sequestro svariati beni immobili e 329 mezzi tra auto e moto per un valore di circa 16 milioni di euro, equivalente alle imposte non versate al fisco. L’indagine, denominata “collezione fatale” e condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Treviso, è stata avviata nel mese di ottobre 2013 a seguito della scoperta di un ingente ammanco di denaro contante all'interno del caveau di Silea provincia di Treviso della Nes Spa, società leader nazionale nel settore della custodia e trasporto di valori. A seguito delle perquisizioni disposte dall’Autorità Giudiziaria di Treviso e svolte presso abitazioni private, la sede della società e 11 sale conta dislocate nel territorio nazionale, anche con l’ausilio di 10 funzionari della Banca d’Italia, veniva accertato un “buco” di circa 40 milioni di euro. Il tempestivo rinvenimento di 102 assegni, per un totale di 31 milioni di euro, consentiva di acclarare l’appropriazione indebita del denaro dal caveau da parte del rappresentante legale, in concorso con altri due dipendenti dell’azienda. La serrata conseguente attività info-investigativa condotta all'indomani della scoperta della “voragine” milionaria ha poi permesso di acclarare che l’amministratore della società, rivelatosi accanito collezionista, aveva acquistato e gelosamente custodito in capannoni dislocati nella provincia di Treviso, lontano da occhi indiscreti, autoveicoli (Ferrari, Porsche, Lamborghini, Jaguar, Rolls Royce, eccetera), moto, imbarcazioni off-shore e biciclette, oltre a vari oggetti da intenditore. Le indagini, tuttora in corso e sviluppate con l’approccio tipicamente trasversale del Corpo, hanno portato anche all'esecuzione di sette verifiche fiscali nei confronti di società del gruppo facenti capo all'indagato, tutte accomunate da una rilevantissima esposizione debitoria nei confronti dell’erario per IVA e ritenute certificate non versate. Complessivamente è stata constatata un’IVA non versata pari a 27 milioni di euro, recuperati a tassazione costi indeducibili per circa 8 milioni di euro, ritenute certificate non versate per 5 milioni di euro e un’IVA dovuta per 960.000 euro. Allo stato l’inchiesta economico-finanziaria vede denunciato l’amministratore delle società, insieme ad altri quattro soggetti, per il reato di appropriazione indebita, nonché per i reati tributari connessi all'omesso versamento delle imposte. Si è proceduto, altresì, al sequestro preventivo per equivalente dei beni riconducibili agli indagati: quote societarie per 1,3 milioni di euro, immobili, comprese due ville nel trevigiano, per un valore complessivo di 3 milioni di euro, e 329 mezzi, tra auto e moto, per un valore complessivo di 13 milioni di euro.