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Omaggio a Matteo Salvatore. Un uomo assolutamente fuori dal comune. Cantautore famoso, ha vissuto una giovinezza di miseria e di analfabetismo, riscattandosi poi con la dolcezza della sua chitarra e la forza poetica delle sue parole. Un riscatto accompagnato da mille straordinarie follie, poiché Matteo Salvatore è uomo che sfugge a ogni regola e a ogni legge, arguto e imprevedibile come ogni lazzarone, geniale e sregolato come un vero artista, ruffiano e incantatore come ogni uomo destinato al successo. Egli trova parole di struggente poesia e suona, anzi arpeggia, la chitarra divinamente, componendo stupende melodie. Arte imparata da bambino da un mitico ultracentenario musicista cieco: unarte, dunque, che gli arriva direttamente dallOttocento. Italo Calvino ha detto che le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare. La poesia di Matteo non è solo moto dellanimo, ma, pur nella non conoscenza delle regole, è anche sapiente e raffinata capacità di piegare la sua lingua alle necessità del verseggiare, con genio, passione ed ironia. Raffaele Vescera