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Il partigiano Marco Graziati fu prelevato il 24 aprile 1945, dalla sua abitazione in centro a Quinto, da una squadra delle brigate nere di Treviso al comando di "Lince". Condotto in bicicletta verso Morgano, fu ucciso ai bordi dell'attuale via Morgana, fra Santa Cristina e Istrana. Un piccolo cippo lo ricorda. Testimonianza di Nicodemo Pizziolo, Quinto 1934 (30.12.2013) TRASCRIZIONE «Marco Graziati ... sua mamma ha corso dietro [alle bb/nn] fino qua [gridando]: liberalo, lasciamelo qua, non ammazzarlo. L'hanno portato ad ammazzare a Morgano. Erano da Quinto, ce n'erano da Zero Branco... L'hanno portato a Morgano, gli hanno dato da mangiare e bere, dopo l'hanno bastonato e ammazzato. C'è ancora la lapide - Aveva fatto qualcosa, c'era qualche motivo particolare? Perché ... ho sempre sentito dire che suo papà era fascista (*), e lui non voleva esserlo. Così sono andati a prenderselo - Lei ha visto sua mamma... Che correva dietro, che gridava, urlava: sua mamma era! Loro sono passati in bicicletta, otto-dieci erano, con lui in mezzo. - A piedi No, no, in bicicletta - Erano armati, ovviamente Erano altro che armati! ... me lo ricordo anche troppo - Che strada hanno fatto ... su per via Costamala? Sì, via Costamala. Hanno fatto quel giro là... Sua mamma gli ha corso dietro fino qua, me lo ricordo sempre, mi pare di vederla, che urlava. Le dicevano "Eh, non star dubitare!". Non dubitare cosa? sono andati ad ammazzarlo, loro ... Lo hanno forzato a mangiare, poveretto. Me lo raccontava sempre la vecchia [che abitava nella casa in cui Graziati fu portato] ... Dopo lo hanno ben bastonato e lo hanno ammazzato - Era una casa di contadini? Una casa di contadini, in mezzo ai campi ... erano dei Pavanetto [Morao], ma la casa era sua di [Sante] Biasuzzi; loro erano in affitto, perché una volta di proprietari ce n'erano pochi - Probabilmente anche Biasuzzi era fascista (*). Era sì dei fascisti, ma queste erano le brigate nere che hanno fatto quei lavori, perché erano contrari anche quelli, avevano un'idea... Per me le brigate nere erano peggio dei fascisti ... Erano dentro al [collegio vescovile] Pio X [a Treviso]. Avevano là il covo» NOTA DEL PARROCO, 27.4.1945 (Registro dei Morti (1909-1952), Parrocchia S. Giorgio, Quinto) «Graziati Marco di Giovanni e di Bordignon Giuseppina nato a Quinto di anni 22. Fu prelevato dalla sua casa nel pomeriggio del 24 aprile da elementi delle "Brigate Nere" di Treviso, fatto andare con loro in bicicletta sino a Morgano, lì dovette servirli, mentre si fermarono a mangiare e bere in una famiglia (**), poi lo fecero risalire in bicicletta ed allontanare per una stradicciola da campi e mentre si allontanava barbaramente lo trucidarono con raffiche di mitra. La detestazione indignata di tutto il paese per questo nuovo delitto fu vivissima. La salma fu trasportata subito nella cella mortuaria di S. Cassiano. I funerali seguirono il giorno 27 aprile alle ore nove, con concorso assai notevole di popolazione nonostante il tempo cattivo e il timore di nuovi atti perversi delle brigate nere; il sottoscritto ritenne di dover parlare ugualmente contro il ripetersi e l'aggravarsi di delitti tali da essere un disonore per l'umanità Don Ruggero Andreatta - arciprete» NOTE (*) Il padre di Marco Graziati, Giovanni, proprietario di un pastificio, faceva parte del Direttorio del P.N.F. di Quinto di Treviso; così pure l'industriale della ghiaia Sante Biasuzzi. (Archiv storico Comune Quinto, b 209, Atti Generali 1945, VI-3) (**) La consuetudine dei fascisti di gozzovigliare nella casa in cui poi il partigiano sarebbe stato ucciso (o era già stato ucciso) era pratica comune, cfr http://youtu.be/hZM4McVxi3c e http://youtu.be/l1of5Qj524U Vedi anche a p. 220 di Bruno Ghigi "Lungo le strade della deportazione ... [Romagna], 1999: «Mi limito a far conoscere la crudeltà usata verso la madre del Balducci ... catturato a Scavolino, frazione di Pennabilli ... Compiuta l'esecuzione ... i repubblichini andarono in casa Balducci, costrinsero la madre, pena la fucilazione di altri famigliari e l'incendio della casa, a preparar loro tagliatelle e ad ammazzare e cucinare polli che poi divorarono» Marco Graziati, fino a inizio 09/1944 risultava ancora in forza al CMP di Treviso (Comando Militare Provinciale - Esercito Nazionale Repubblicano - RSI) e di stanza al 29° Deposito Misto Provinciale di Istrana. Cfr. Taccuino di un soldato veneto [Nino Brotto - Zero Branco] 1943 - 1945 - http://www.bibliosofia.net/Un_quadernino_del_1943.pdf I crudi particolari dell'esecuzione di Graziati (e con lui di Anelido Bosello, il cui cippo è nei pressi) sono ricostruiti da Federico Maistrello in "XX Brigata Nera ...", Istresco, 2006, pp. 187-188. * Cippi partigiani in provincia di Treviso: nella foto il cippo del partigiano Marco Graziati in via Morgana