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Si chiama “Kibo” ed è un taccuino interamente artigianale realizzato dai richiedenti protezione internazionale accolti a Trento. Un piccolo grande manufatto artistico prodotto con materiali di recupero e capace di trasmettere, anche attraverso diverse personalizzazioni (ogni prodotto è unico), i tratti culturali dei migranti. Il taccuino è frutto di un laboratorio artigianale allestito presso la Residenza Brennero in un percorso di valorizzazione del tempo libero e acquisizione di abilità lavorative con i richiedenti protezione internazionale denominato progetto O.R.A. (Officina Richiedenti Asilo), promosso dalla Provincia autonoma di Trento (attraverso il Cinformi) in collaborazione con la cooperativa Kaleidoscopio. Il progetto ha preso il via da un paio di mesi (ad oggi sono stati prodotti 150 taccuini); dopo una pausa estiva, l'iniziativa riprenderà a settembre. Kibo è disponibile in 3 formati e i prezzi vanno dagli 8 ai 10 euro. I materiali utilizzati per realizzarlo sono filo di lino, carta riciclata auto-prodotta, camere d’aria, inserti fatti con scarti di tessuto, fogli recuperati, matite e vecchi colori riutilizzati e tagliati. I ragazzi hanno disegnato e scritto in modo intuitivo e fluido ciò che veniva loro in mente, dando libera espressione alla propria vena creativa. Kibo è il nome del cratere sommitale del monte Kilimangiaro, la vetta più alta d’Africa. Si è voluto quindi associare al taccuino un nome evocativo che parli di spostamento, vitalità, viaggio, natura e possa collegare idealmente i monti del Trentino a quelli di un continente da cui provengono molti fra i richiedenti protezione internazionale. L’idea è che, in modo molto semplice, questi taccuini possano raccontare un pezzetto della loro storia contribuendo a far superare gli stereotipi che sono associati ai fenomeni migratori e ai Paesi del sud del mondo. Per la commercializzazione del taccuino è stato predisposto uno specifico spazio nel punto vendita del negozio Mandacarù di Piazza Fiera a Trento, che con particolare disponibilità ha creduto nel progetto e ha voluto valorizzare il manufatto. Il ricavato delle vendite verrà utilizzato per iniziative a favore dei richiedenti protezione internazionale che hanno partecipato all'iniziativa. Presso la Residenza Brennero di Trento i migranti accolti sono impegnati in due laboratori: uno artistico e di riciclaggio (dove nasce Kibo) e uno di biciclette. In quest’ultimo, un gruppo di ragazzi sta imparando i rudimenti dell’arte della riparazione delle due ruote e sta recuperando alcune vecchie biciclette che verranno commercializzate in autunno.