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PROGETTO REGIONE-CAI-MONTAGNA con classe IIIA Regione, Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia e Club Alpino Italiano FVG hanno avviato un protocollo per lo sviluppo di iniziative di divulgazione scientifica ed educazione naturalistica nel mondo della scuola. La scuola "Caprin" ha avviato un progetto che ha permesso di svolgere attività didattiche legate all'ambiente montano e carsico senza costi per l'utenza e in quanto Operatore Naturalistico e Culturale del CAI ho potuto accompagnare gli alunni sotto l'egida del CAI-XXX Ottobre. La classe IIIA è stata ospite dell'Ostello “Ociski Raj” presso Ocizla, Kozina, in Slovenia, un ostello a conduzione familiare posto nei verdi prati di Ocizla, circondato dal bosco. La classe ha raggiunto il sito in bicicletta partendo dalla scuola di Valmaura e percorrendo i 20 km della pista ciclopedonale della Val Rosandra, vecchia ferrovia asburgica realizzata alla fine del 1800. Gli studenti hanno apprezzato il laboratorio di palacinke con il quale hanno potuto mettersi alla prova come cuochi di omelette. Ad un'ora dal tramonto siamo partiti ancora in bicicletta per percorrere i 5 km di sterrato che ci separavano dal castello di San Servolo/Socerb, dove, poco prima delle 9 di sera, abbiamo potuto godere di un memorabile tramonto sulla città. Il rientro è stato percorso al buio, illuminati dalle lampadine delle biciclette: nessun incontro con caprioli o cinghiali ma la suggestione di percorrere lo sterrato nel bosco, al buio, in bicicletta, ha dato all'evento quella suspance che da sola valeva l'escursione. Alla mezzanotte usciamo dall'ostello per osservare, con l'occhio vicino di un potente telescopio, il sorgere della luna e i pianeti visibili. Le stelle più brillanti le troviamo a Nord-Est: Arturo, nel Bootes, la costellazione del "pastore guardiano" delle due orse, e la stella Vega, della Lira, che dominerà i cieli estivi. L'Orsa Maggiore e la Minore, come ci hanno raccontato alcuni studenti dopo una ricerca, sono strettamente legate anche nella leggenda greca che narra della trasformazione in orse della ninfa Callisto e del figlio Arcade ad opera di Giunone, gelosa delle attenzioni di Zeus verso la bella Callisto. Tra le due Orse, sinuosa come un serpente, troviamo la lunga costellazione del Dragone. Il freddo serale dell'altopiano ci ha poi costretti a rientrare in Ostello. La giornata è terminata con qualche canto triestino accompagnati dalla chitarra di Francesca e Dario. Quando la luna culminava, alle 03:42, eravamo tutti a letto, ma quando è tramontata alle 08:42 eravamo già in azione. Infatti il mattino seguente abbiamo percorso 6 km del sentiero Tigr, ricco di fenomeni carsici interessanti. Il sentiero è ben segnalato con cerchi gialli. TIGR è il nome abbreviato di Organizzazione Rivoluzionaria della Venezia Giulia T.I.G.R. (in sloveno Revolucionarna organizacija Julijske krajine T.I.G.R.), e acronimo di Trst-Istra-Gorica-Reka (Trieste-Istria-Gorizia-Fiume). E' stato un'organizzazione clandestina nazionalista, irredentista e antifascista, che si batteva contro la politica di snazionalizzazione di sloveni e croati perseguita dal regime fascista italiano, e per l'annessione al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (in seguito Regno di Jugoslavia) delle zone nord-orientali del Regno d'Italia, annesse a seguito della prima guerra mondiale. Lungo l'escursione il tortuoso percorso ci porta inizialmente a scendere nelle doline ricche di aceri e carpini bianchi, sinonimo di ambiente fresco e terreno profondo. Passiamo dei torrentelli che scorrono sul flysch impermeabile dando vita a cascatelle più o meno grandi e formazioni di travertino, un deposito di calcare frequente in natura prodotto dalla precipitazione di carbonato di calcio disciolto nell'acqua. Troviamo anche una fontanella in pietra e il rudere di un mulino, testimoni della presenza d'acqua, piuttosto rara sul territorio carsico. L'escursione era iniziata con la scoperta di un orbettino, da molti erroneamente considerato un serpente per via della forma e del suo particolare modo di incedere, dovuto alla mancanza di arti. In realtà si tratta di una lucertola che nel corso dell'evoluzione ha perso le zampe. Gli studenti sono un po' impressionati e temono l'animale: solo Leonardo si fida a prenderlo in mano. Rispetto ad una vipera ha le pupille rotonde ed è dotato di palpebre. Lungo il percorso troveremo un nido di picchio (un bel foro in una quercia dal quale esce il pigolio dei pulli) e molti uccelli del bosco (silvidi). Il tempo di fermarci a giocare un po' con il freesby, saltare, fare la ruota e mangiare il pranzo al sacco, e alle due siamo nuovamente all'ostello, pronti per inforcare la bici e raggiungere con comodità alle 5 del pomeriggio la nostra scuola a Valmaura.