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Nel San Martino del 1952 Luigi Rossi, su un carro trainato da due vacche, lascia Conscio, località che si trova nel cuore della zona storica del radicchio rosso tardivo di Treviso, per trasferirsi a S. Cristina. Con sé porta i preziosi semi del radicchio, che da sempre auto-produce. Inizia così - a Santa Cristina di Quinto - la storia del radicchio rosso, fino allora non coltivato, mentre oggi il paese vanta un gran numero di produttori. Intervista a Lino Rossi, figlio di Luigi, classe 1943, noto imprenditore agricolo, proprietario dell'Agriturismo al Sile, dirigente di importanti associazioni di produttori e tuttora [agosto 2013] coltivatore di radicchio iscritto al Consorzio di tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP. Trascrizione: - Sempre coltivato radicchio... Mio papà quando da Ospedaletto d'Istrana nel 1923 si è trasferito a Conscio, già nel 1924 iniziò a coltivare il radicchio rosso di Treviso. - Perché lì è la zona, il cuore... Il cuore del radicchio rosso di Treviso era Dosson, Conscio, Casier e Preganziol in parte. Siamo partiti, siamo arrivati a Santa Cristina. Qua non c'era il radicchio, siamo partiti noi con il radicchio. Abbiamo iniziato ogni anno a produrre il radicchio. Sementi fatte da noi, in casa, produzione nostra... - Siete partiti da Conscio con i vostri semi. Si siamo partiti con il radicchio di Conscio e abbiamo portato il seme qua, perché qua non c'era radicchio. Noi abbiamo sempre fatto la nostra produzione di seme, e quando siamo arrivati qua ricordo che abbiamo seminato dopo il frumento. Si è piantato il cinquantino [nei filari larghi un metro e mezzo in cui erano stati messi i covoni del frumento] e fra un filare e l'altro abbiamo seminato il radicchio, che una volta si seminava a mano. Così abbiamo fatto cinquantino e anche radicchio. Però non c'erano diserbanti, c'era erba a non finire e irrigazione non c'era, sicché pensa tu che tremendo era lavorare qui. Eppure siamo riusciti a lavorare il radicchio lo stesso. Abbiamo cominciato con 1000 metri, 2000 metri quadri, perché non ne potevi fare di più. Poi mio papà partiva con la bicicletta da uomo e con i portapacchi - che ho ancora - e con una cassetta davanti e una dietro andava al mercato di Treviso a vendere radicchi. - Proprio pochissimo, neanche un carrettino ... a casa nostra andavano col carrettino e la bicicletta. In quegli anni là c'era chi aveva il carretto, ma noi venivamo da Conscio ... mio papà aveva la bicicletta con il portapacchi davanti e dietro, caricava queste due cassette, o quattro cassette, e via. Siamo partiti proprio [con poco]. - Sul campo, d'estate, mettevate la "tenda", qualcosa [per ombreggiare mentre si cavava l'erba]? C'era me barba che aveva una scala a tre piedi e ci metteva sopra un telo, un sacco vecchio per fare l'ombra e la spostava, perché adesso si cammina, zappando, ma una volta a estirpare un metro quadro di erba ci voleva un'ora, sennò [il rischio era di] cavare l'erba e anche il radicchio, bisogna stare attenti ... e addirittura [se capitava di levare una piantina di radicchio] mio zio metteva - lo dico in dialetto - "el spuacio" (la saliva) sulla piccola radice del radicchio prima di piantarla di nuovo, sennò si seccava, con il sole. Pensa a che livello eravamo... Poi si faceva la raccolta "col vangheto", lo si metteva in stalla con il letame, si bagnavano ogni giorno le radici e lo si portava alla maturazione. 02:30 - La forzatura/imbianchimento avveniva in stalla, sul letame... In quegli anni là, sì. Dopo 5-6 anni ci siamo chiesti " ma perché non mettiamo un po' di acqua in stalla, con il nailon sotto e con la sabbia"? ... Poi cambiavamo l'acqua e si lasciava imbiancare il radicchio in quel modo là, nel '57-'58. Abbiamo visto che si andava meglio, abbiamo tolto il letame e sempre in stalla, con il caldo, siamo arrivati a far quello, con un po' di acqua. Poi, nel 1960/1962 abbiamo iniziato a fare l'impianto dell'acqua, le fontane, e abbiamo preparato [ i tunnel di maturazione] all'aperto. - Addirittura nel '60? Così presto? Eh sì, nel '60 -'62 - Sicuro che non era un po' più tardi? No ... '65 - '66, era. Perché nel 1964 abbiamo cambiato il trattore: prima avevamo un Porsche, poi abbiamo preso un Busato 33 CV e abbiamo iniziato a fare irrigazione. 03:30 - Quindi, diciamo, seconda metà degli anni '60. Sì, '65 - '67. - Col pozzo artesiano? Sì, coi pozzi "artesiani" che davano anche un contributo ... piantavi sotto 18 metri e poi aspiravi l'acqua col motore. [...] 04:20 ... ma dopo abbiamo fatto il pozzo artesiano, nel 1968-1969, perché quando mi sono sposato nel '70 mia moglie si ricorda che avevamo la fontana qua davanti, a getto continuo. FINE SPAZIO x il TESTO