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TESTO DEL VIDEO: Integrarsi in un nuovo Paese non vuol dire solo impararne la lingua e conoscerne cultura e tradizioni ma anche appropriarsi del territorio dove adesso si risiede muovendosi in libertà ed in piena autonomia all'interno di esso. Nasce da qui l'idea del Servizio Immigrazione del Comune di Venezia che ha trovato il sostegno concreto del Centro Donna del Servizio di Mobilità sostenibile della Polizia municipale dell'Istituzione "Bosco e grandi parchi" e della Uisp "Sportpertutti" di organizzare per le donne immigrate un concorso per imparare ad andare in bicicletta. Pensato inizialmente per dieci persone il corso visto il grande numero di richieste è stato allargato sino a 18 partecipanti: donne provenienti da vari Paesi del mondo ma tutte con la voglia di imparare ad andare in bicicletta. Il corso che si è tenuto nel nuovo stupendo percorso di educazione stradale del parco di San Giuliano dal 21 maggio all'11 giugno per un totale di quattro incontri a cadenza settimanale si è articolato in vari momenti alternando le esercitazioni pratiche con vere e proprie lezioni teoriche. L'obiettivo era infatti non solo di insegnare alle donne a stare in equilibrio sulla bicicletta ma a conoscere il mezzo e a sapersi muovere anche in strada. Dapprima si è tenuta così una lezione riguardante la bici con tanti consigli per utilizzarla al meglio e in sicurezza: dal controllo dei freni alle luci anteriori e posteriori dalla corretta gonfiatura delle ruote all'esatto posizionamento della sella e del manubrio. Un'altra lezione molto seguita e apprezzata dalle donne è stata quella tenuta dagli agenti della Polizia municipale sul Codice della Strada e sulle principali norme di comportamento da tenere quando si è in mezzo al traffico. La parte più attesa e sotto sotto anche più temuta dalle donne è stata ovviamente quella in cui si sono trovate finalmente faccia a faccia col nuovo mezzo. Assistite da un istruttore hanno mosso dapprima i primi passi nel vero senso della parola in sella alle biciclette e poi hanno provato a dare i primi colpi di pedale. Qualche iniziale insuccesso e anche qualche caduta non hanno in effetti raffreddato l'entusiasmo delle donne: alcune di esse già dopo pochi tentativi come appunto Saleha la mamma della piccola Rosa sono riuscite a percorrere qualche tratto da sole sino a prendere in poco tempo una discreta sicurezza. Per le altre ci è voluto un po' più di tempo ma alla fine del corso tutte sono riuscite ad acquisire un buon controllo del mezzo. Ultimo atto del corso non la consegna di un diploma ma di una mappa: quella appunto delle piste ciclabili della nostra città che superano ormai i 100 km che queste donne potranno ora utilizzare non solo per divertimento ma anche per svolgere prima e meglio alcuni dei loro impegni quotidiani.