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Il clima instaurato a Treviso e dintorni dalle brigate nere all'inizio del 1945 nei ricordi di Carlo Mazzucco (Zero Branco, 1937) e in un brano della memoria scritta il 7 marzo 1945 da don Ruggero Andreatta (1906-2009) parroco di Quinto sul Sile a commento della morte del contadino Valentino Soligo di anni 66 avvenuta il 24 febbraio. MAZZUCCO - RICORDI «Si sono divertiti a fare il tiro al bersaglio. Ne hanno ammazzato due - tre. - Com'è successo? Chi è stato? I fascisti, le brigate nere, sotto i fumi dell'alcol, passavano in camion. Si divertivano - il camion correva - erano seduti con i fucili in fuori e hanno visto questo bambino in mezzo ai campi: gli hanno sparato. Facevano tiro al bersaglio.» 00:32 PARROCO ANDREATTA - MEMORIA SCRITTA «[Valentino Soligo] ... mentre in bicicletta sulle otto circa del mattino, viaggiando verso Zero Branco, era arrivato all'altezza dell'oratorio detto "Filippetto", veniva freddato sul colpo da una raffica di mitra fatta partire dall'alto di un camion in corsa sul quale sghignazzavano diabolicamente quattro maledetti ceffi delle brigate nere, ormai ribattezzati comunemente per briganti neri, che in precedenza, a quanto mi si riferì, si sarebbero fatti udire in una frase di questo genere: facciamo bersaglio per istrada su qualcuno. Un fatto simile avvenne a S. Alberto qualche giorno dopo, quando da un altro camion, disgraziati della stessa genia avevano il barbaro coraggio di sparare contro tre fanciulli, che stavano pescando, uccidendone uno sui quattordici anni e ferendone un secondo. Questi fatti e altri delitti immani che continuamente si ripetevano e si ripetono con impressionante frequenza, si può ben immaginare quale stato d'animo e quale odio vadano suscitando in mezzo alla buona popolazione ormai non più sicura della vita neanche nell'esercizio innocente delle sue attività familiari e quale triste presentimento di ancor nuovi delitti quando in un prossimo avvenire il fascismo sarà completamente abbattuto.» Parrocchia di San Giorgio - Quinto di Treviso, Registro dei Morti, Anno 1909-1952, 7 marzo 1945. Ringrazio il parroco di Quinto don Artemio Favaro e il sig. Giuseppe Iovino. * 1945. Alle radici della resa dei conti post liberazione.