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Bikenomics, in una parola sola: bicicletta ed economia. Quanto vale, in termini economici, per un amministrazione pubblica investire in ciclabilità? Ne parliamo con Paolo Pinzuti, fondatore di #salvaiciclisti, giornalista (il Fatto Quotidiano, BikeItalia), ciclo blogger e promotore del workshop Bikenomics al Citytech di Milano. Secondo uno studio pubblicato lo scorso Giugno dalla European Cyclists Federations, il valore derivante dall'utilizzo della bicicletta in tutta Europa corrisponde a circa 207 miliardi di euro l'anno. Più o meno il PIL di un paese di medie dimensioni come la Danimarca. La parte più consistente di questa cifra deriva dal risparmio sui costi del sistema sanitario nazionale (come ci ha spiegato in dettaglio Francesca Racioppi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, guarda la ciclo intervista). Il traffico, che Pinzuti definisce una forma di criminalità disorganizzata, in cui vige la legge del più forte -- chi ha il mezzo più grosso e potente prevarica sugli utenti più deboli -- è causa, solo in Italia, di 5.000 morti ogni anno. Morti che, a livello globale, arrivano a circa un milione e mezzo ogni anno. Lasciando per un attimo da parte il discorso sull'enorme tragedia planetaria di cui il traffico è causa, e parlando invece in termini di economia, i soli morti italiani costano, al nostro sistema sanitario nazionale, circa 50 miliardi di euro l'anno. Più o meno 2.5 punti di PIL. Inoltre lo stare bloccati nel traffico significa perdita di tempo, e di conseguenza di denaro, per milioni di professionisti e lavoratori. Solo in Italia -- sostiene ancora Pinzuti -- si stima una perdita quantificata in circa 45 miliardi di euro in mancata produttività. A chi giova tutto questo caos di automobili che si muovono provocando una specie di massa critica, in cui finiscono però per restale loro stesse intrappolate? Inutile citare case automobilistiche, compagnie di assicurazioni e colossi del petrolio per capire di chi stiamo parlando. Il problema non sono però le grandi compagnie che investono in campagne di marketing allo scopo di fare profitto, ma le amministrazioni che, al contrario, non investono nulla in altrettante campagne per spiegare ai cittadini che l'automobile raramente -- talvolta lo è, ma 9 volte su 10 non lo è -- è il mezzo di trasporto più adatto per muoversi. A questo proposito Pinzuti ci fornisce un altro dato molto indicativo: le sole case automobilistiche in Italia spendono 800 milioni di euro ogni anno in spot tv. E sapete a quanto ammonta invece l'investimento pubblicitario a favore del Trasporto Pubblico Locale? A zero. Durante la due giorni del Citytech si è parlato anche di questo: di come rilanciare il TPL e di chi, e con quali risultati, ha iniziato ad investire in campagne pubblicitarie per rendere affascinate, sexy, il muoversi in autobus o in metropolitana. Se siete interessati ad approfondite questo argomento continuate a seguire BicycleTv con le prossime ciclo interviste a Francesco Ferrante di Green Italia e a Silvie Cappaert-Blondelle, responsabile comunicazione dell'associazione internazionale del trasporto pubblico. Tutte le ciclo interviste dal Citytech di Milano sono condotte da Giselle Martino e realizzate in sella al VeloLeo. (Guarda le altre ciclo interviste al Citytech qui: http://bicycletv.it/videostags/citytech/)