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Bicicletta, allo studio le rotaie anticaduta Una delle insidie più temute quando si pedala in città sono le rotaie dei tram. Lo sanno bene i ciclisti che, per evitarle, circolano spesso ai margini della strada sfiorando le auto in sosta e rischiando così di urtare una portiera aperta all'improvviso. Lisce e scivolose, soprattutto quando piove, le rotaie attraggono come calamite le due ruote, provocando cadute e incidenti. Per risolvere il problema il servizio di trasporto pubblico di Zurigo (Vbz) sta sperimentando un nuovo materiale a base di gomma da inserire al loro interno. In questo modo, il passaggio dei ciclisti in strada sarà più sicuro e gli infortuni diminuiranno. A TUTTA GOMMA -- Testata per la prima volta in Svizzera in un tratto di circa 90 metri, la nuova tecnologia potrebbe diventare un modello da replicare in tutto il mondo. «Andare in bicicletta a Zurigo è, come ogni altra forma di trasporto pubblico, un punto importante del piano di mobilità cittadina», dice Daniela Tobler di Vbz. Quello che è certo è che non si tratterà di un intervento low budget: il suo costo, infatti, sfiora i 340mila euro. E così l'implementazione delle vecchie rotaie non avverrà su larga scala, ma si concentrerà solo nei punti nevralgici della città dove si registrano più incidenti. I PRECEDENTI -- In passato l'azienda aveva già tentato l'impresa. Ai tempi aveva scelto di utilizzare altri materiali, che non hanno dato i risultati sperati. «Ecco perché abbiamo deciso di fare un ulteriore esperimento provando due tipi diversi di gomma, con l'obiettivo di capire qual è il migliore da adottare», spiega Tobler. «Per completare l'opera, i nostri tecnici stanno mettendo a punto anche un sistema che permetterà di sostituire facilmente le parti usurate senza spostare le rotaie». Il materiale prescelto deve essere abbastanza duro da non schiacciarsi al passaggio delle biciclette e aprirsi sotto il peso del tram per farlo transitare. In più deve resistere al caldo, al freddo, alla pioggia e al sale che d'inverno viene sparso sulle strade. I primi risultati del test saranno disponibili già a fine novembre, ma il bilancio finale verrà fatto a primavera 2014. «Prima di cantar vittoria vogliamo essere sicuri che la gomma resista nel lungo periodo» conclude Daniela Tobler. IN ITALIA -- Nel 2012 nel nostro Paese sono state vendute 1,78 milioni di biciclette contro 1,45 milioni di automobili. Non accadeva da 48 anni. E i numeri positivi non si fermano ai negozi: sono 5 milioni le persone che usano la bici almeno tre-quattro volte alla settimana. E lo fanno per andare al lavoro o fare la spesa. Tuttavia, nonostante agli italiani piaccia sempre di più inforcare la sella, le strade non sono state ancora attrezzate per garantire la loro sicurezza. «Quando si leggono certe notizie, c'è sempre un moto di sana invidia», dice Giulietta Pagliaccio, presidente della Federazione italiana amici della bicicletta, da sempre attiva nell'azione di diffusione della cultura e dell'utilizzo di questo mezzo. «Chi si trova ad abitare in certe zone si domanda: perché noi no? In altri Paesi il diritto alla sicurezza dei ciclisti evidentemente non è solo dichiarato ma anche praticato. Ma prima o poi sono sicura che anche l'Italia seguirà i migliori esempi europei». Alice Dutto http://www.corriere.it/ambiente/13_ottobre_08/bicicletta-studio-rotaie-anticaduta-29e9a8e2-3029-11e3-8faf-8c5138a2071d.shtml?ref=web_canvas#_=_ Pagina personale di Claudio Martino. Non riporta le posizioni ufficiali dell' AIFVS ( a.i.f.v.s. ) onlus né di altra associazione. http://www.vittimestrada.eu/ http://aifvs.com/ http://aifvs.wordpress.com Sito personale di Claudio Martino sulle attività dell' AIFVS ( a.i.f.v.s. ) onlus