Alessia e le cose antiche
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Ortigia è il centro di Siracusa, un dedalo di stradine in cui perdersi. E a me piace perdermi; perdendomi perdendomi incontro prima Romualdo, barbiere zozzone ed impolverato dove ovviamente entro a farmi la barba (sorbendomi una cronaca dettagliata della politica locale), e poi Alessia e Damiano, due ragazzi che da un portone antico escono, dal buio, due biciclette antiche quanto il portone. E siccome ciò che è vissuto m'affascina, attacco bottone. E mi si apre un mondo: li seguo, loro sono simpatici e disponibili, mi spiegano che stanno portando le bici in un magazzino nascosto con centinaia di bici: il cimitero delle bici che aspettano di tornare in vita. «Shhh, non ti fare notare, che qui i bambini sono pericolosi!», mi avverte Alessia, che mi apre un altro portone - si guarda intorno e poi m'invita ad entrare. Da qui in poi le mie parole valgono poco. Il video parla di più!
Commenti
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Ciao Gabriele, sono capitato per caso sui tuoi "Palermo di notte" e mi hanno letteralmente stregato... Tanto per cominciare, recentemente ho visto "Sacro GRA" del Festival del cinema di Roma e ti assicuro che al confronto il tuo (almeno per me) è un autentico CAPOLAVORO! Visto il primo, non ho potuto fare a meno di divorare anche gli altri, anche perché si svolgono in posti a me familiarissimi (anche se sono romano, ho casa allo Spasimo) e... insomma, mi sono commosso come uno scemo... Hai colto benissimo il "genio di Palermo", almeno quello che ha fatto sì che Palermo avesse sempre assicurato il suo posto nel cuore pulsante del mio cuore (vabbeh, licenza poetica). Il fatto è che ho letto anche quel po' di cronistoria della tua vita che tu hai buttato giù ed anche in quello abbiamo delle strane assonanze. Mio padre era di Mazara del Vallo e si è sposato con una stangona napoletana (sai benissimo che per i siciliani e soprattutto per i palermitani, da Napoli viene tutto ciò che può essere considerato bello a cominciare dalla musica) ed io (come secondogenito) sono nato in un paesino del napoletano per vivere poi i miei primi otto anni a Palermo e poi venire a Roma e mi sento infatti romano, anche se (come dici bene tu) l'anima è straziata dalle sue diverse nature: io semplicizzo sempre, dicendo "sono mezzo palermitano, mezzo napoletano e tutto romano" ma in realtà lo senti sempre che la tua anima è "altrove"... Quando stai qua, la senti di là e viceversa... Perché ti sto raccontando tutto ciò: mah, semplicemente perché i tuoi video straordinari mi hanno mosso e commosso e se stavo pensando di andare a Palermo per il dopo-Natale (per le feste devo star qui), ora ne sono sicuro.
Ciao, Francesco.
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