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Milano, 10 ago. (askanews) - A Milano, da luglio, sono state circa 350 le persone allontanate dalla polizia locale nel corso di una ventina di sgomberi di piccoli accampamenti abusivi di nomadi organizzati con tende, camper e roulotte, e di palazzi abbandonati occupati da senzatetto o disperati. E' la politica di controlli sistematici decisa dal Comune di Milano da un lato per prevenire la formazione di insediamenti di grosse dimensioni e dall'altra per scoraggiare quei soggetti che giungono nei mesi estivi con l'obbiettivo di compiere furti negli appartamenti dei milanesi in vacanza e truffe ai danni degli anziani rimasti in città. Il piano è stato presentato dall'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza e dal comandante della polizia locale, Antonio Barbato. "E' un modo serio di costante controllo del territorio, specie delle periferie, a tutela dei cittadini, oltre che di supporto alle attività delle forze dell'ordine rispetto al contrasto delle rapine in appartamento" ha spiegato Rozza, sottolineando che "sono state sgomberate più di 340 persone, quindi stiamo parlando di decine di sgomberi ma oggi ne è già stato fatto un altro perché, cosa importante, i cittadini segnalano alla polizia locale o all'assessorato e noi interveniamo immediatamente". Dal punto di vista operativo, questa attività di controllo e allontanamento è affidato ai trenta vigili del Nucleo problemi del territorio, mentre i luoghi interessati dalle occupazioni sono più o meno sempre gli stessi, e sono decine, in tutte le zone periferiche della città: da Quarto Oggiaro a Rogoredo, da Bruzzano a Chiesa Rossa.